L’endodonzia è quella branca dell’Odontoiatria che si occupa della diagnosi e delle terapie delle malattie a carico dell’endodonto, che è la parte interna del dente.
Il trattamento endodontico classico (meglio conosciuto come cura canalare o devitalizzazione) si rende necessario in situazioni cliniche in cui la polpa dentale (il tessuto molle interno al dente) è compromessa o presenta un’infiammazione profonda.
Ciò permette di evitare l’estrazione del dente e ottenere la scomparsa del dolore, qualora presente.
Le cause di un’infezione alla polpa dentaria (che contiene i nervi e i vasi sanguigni), che richiedono un intervento di endodonzia, posso essere:
L’intervento consiste nell’eliminare tutta la polpa dal dente (con strumenti manuali e rotanti) e sostituirla, previa disinfezione dei canali, con un materiale inerte e biocompatibile allo scopo di sigillare poi il dente e renderlo inaccessibile ai batteri.
Il materiale di riempimento è la guttaperca (materiale gommoso che, scaldato, serve per l’otturazione del canale) e il cemento nanoceramico, spesso utilizzato per il sigillo degli apici radicolari.
Questo trattamento, fatto normalmente in una prima seduta, consente la cessazione del dolore provocato dal processo cariogeno.
In un secondo appuntamento, qualora necessario, si provvederà alla ricostruzione della corona, ovvero, la parte esterna e visibile del dente interessato (perché cariata, rotta o, semplicemente, aperta per poter eseguire la devitalizzazione).
Dipende dal numero di radici interessate, generalmente si va da una mezz’ora a 90 minuti.
La cura canalare si esegue ricorrendo ad anestesia locale o, su richiesta, anche a sedazione cosciente, per cui senza nessun dolore. Sin da subito è possibile tornare serenamente alla vita di tutti i giorni.
L’endodonzia è quella branca dell’Odontoiatria che si occupa della diagnosi e delle terapie delle malattie a carico dell’endodonto, che è la parte interna del dente.
Il trattamento endodontico (meglio conosciuto come cura canalare o devitalizzazione) si rende necessario in situazioni cliniche in cui la polpa dentale (il tessuto molle interno al dente) è compromessa o presenta un’infiammazione.
Ciò permette di evitare l’estrazione del dente e ottenere la scomparsa del dolore, quando presente.
Le cause di un’infezione alla polpa dentaria (che contiene i nervi e i vasi sanguigni), che richiedono un intervento di endodonzia, posso essere:
• carie profonda ovvero in stato avanzato;
• l’esito di un trattamento odontoiatrico inadeguato, per cui occorre fare un ritrattamento;
• traumi di vario tipo che provocano fratture o microfratture della corona del dente.
L’intervento consiste nell’eliminare tutta la polpa dal dente (con strumenti manuali e rotanti) e sostituirla, previa disinfezione dei canali, con un materiale inerte e biocompatibile allo scopo di sigillare poi il dente e renderlo inaccessibile ai batteri.
Il materiale di riempimento è la guttaperca (materiale gommoso che, scaldato, serve per l’otturazione del canale e il cemento nanoceramico spesso utilizzato per il sigillo degli apici radicolari).
Al termine di questo trattamento cessa il dolore provocato dal processo cariogeno.
Tutto questo viene fatto normalmente in una prima seduta.
In un secondo appuntamento, qualora necessario, si provvederà alla ricostruzione della corona ovvero la parte esterna e visibile del dente interessato perché cariata o rotta o semplicemente aperta per poter eseguire la devitalizzazione.
Dipende dal numero di radici interessate, generalmente si va da una mezz’ora a 90 minuti.
La cura canalare si esegue ricorrendo ad anestesia locale o a sedazione cosciente, per cui senza nessun dolore e sin da subito è possibile tornare serenamente alla vita di tutti i giorni.
• eseguire le opportune radiografie o un esame radiografico tridimensionale (TC Cone Beam) nei casi più complessi, per studiare al meglio l’anatomia dei canali radicolari del dente;
• operare con l’ausilio di strumenti elettronici appositi quali il rilevatore apicale elettronico che consente di verificare con elevata precisione la lunghezza di ciascuna radice e garantire così una detersione efficace e completa dei canali radicolari interessati dall’infezione;
• isolare il dente da devitalizzare mediante diga di gomma (in lattice o vinile) per impedire la contaminazione da contatto con la saliva;
• eseguire l’intervento con l’ausilio di sistemi ingrandenti che consentono all’operatore sanitario la massima visibilità, precisione e il pieno controllo del campo operatorio.
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