Si sente spesso parlare di pressione bassa, di ipotensione, ma non sempre la distinzione fra ipertensione e ipotensione è chiara: eppure la differenza è sostanziale nonostante il problema riguardi sempre la pressione arteriosa. Siete anche voi fra quelle persone che quando si sentono riferire valori numerici riguardanti la pressione annuiscono ma in realtà non riescono a capire se quei valori siano normali o meno? Ebbene, questo è l’articolo che fa per voi!
Cercheremo anche di capire perché, sebbene l’ipertensione sia uno stato molto più preoccupante rispetto all’ipotensione, quest’ultima vada comunque tenuta sotto controllo e cosa si possa fare per arginarla. La pressione arteriosa è, insomma, un importante indicatore di salute: scopriamo insieme il perché e come possiamo comportarci in caso di ipotensione.
In parole semplici, la pressione arteriosa è la forza che il sangue esercita sulle pareti delle arterie, i vasi sanguigni che trasportano il sangue dal cuore a tutto il corpo. Si misura in millimetri di mercurio (mmHg) e si compone di due valori: la pressione sistolica e quella diastolica. La pressione sistolica è la pressione massima che si raggiunge quando il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie; la pressione diastolica, invece, è la pressione minima che si raggiunge quando il cuore si rilassa e si riempie di sangue.
Ed ora arriviamo ai famosi numeri: la pressione arteriosa normale è inferiore a 120/80 mmHg. Se la pressione arteriosa è costantemente alta, si parla di ipertensione arteriosa, una condizione che può aumentare il rischio di malattie cardiache, ictus, insufficienza renale e altri problemi di salute e che pertanto deve essere curata. Altrettanto importante, tuttavia, è controllare che la pressione non sia troppo bassa.
La pressione arteriosa viene misurata con un dispositivo che utilizza un bracciale gonfiabile per bloccare il flusso sanguigno al braccio. Il misuratore di pressione arteriosa rileva la pressione quando il sangue inizia a fluire di nuovo attraverso il braccio. Sarebbe importante che la misurazione fosse effettuata da un operatore sanitario qualificato ma, qualora sia necessario monitorarla a casa, è importante seguire le istruzioni del produttore del misuratore per ottenere misurazioni più accurate possibili.
Se, misurandola, si verifica che la pressione sia bassa, si può parlare di ipotensione, vale a dire una condizione in cui la pressione arteriosa è più bassa rispetto ai valori considerati normali. Di norma possiamo distinguere tre tipi di ipotensione, da una più lieve ad una più grave: nel primo caso, i valori sono compresi tra 60/40 mm/Hg e 90/60 mm/Hg; si parla di livello intermedio se i valori sono compresi tra 50/33 mm/Hg e 60/40 mm/Hg; infine si parla di ipotensione più grave se i valori pressori sono inferiori a 50/33 mm/Hg.
Sebbene ogni medico chiarisca al paziente che soffrire di ipotensione è sicuramente meglio che soffrire di pressione alta, questa è comunque una condizione da tenere sotto controllo specie perché una delle conseguenze della bassa pressione arteriosa è, oltre alla debolezza, lo svenimento che potrebbe dare origine ad eventi traumatici.
Le cause dell’ipotensione possono essere molteplici e di diversa rilevanza. Tra le cause più comuni si possono annoverare:
I sintomi dell’ipotensione possono variare da persona a persona e possono includere, generalmente:
L’ipotensione è una condizione che può essere causata da una serie di fattori. È importante consultare un medico se si verificano sintomi di ipotensione, in modo che la causa possa essere identificata e il trattamento appropriato possa essere iniziato.
Il trattamento dell’ipotensione, infatti, varia in quanto dipende dalla causa sottostante. Se l’ipotensione è causata da disidratazione, ad esempio, il trattamento consiste nella reidratazione con liquidi. Se l’ipotensione è, invece, causata da una posizione eretta, il trattamento consiste nel cambiare posizione lentamente e con cautela. Se l’ipotensione è causata da farmaci, il trattamento può consistere nella riduzione della dose del farmaco o nel passaggio ad un farmaco diverso. Se l’ipotensione è, infine, causata da una malattia, il trattamento della malattia sottostante può aiutare a migliorare la pressione arteriosa.
Esistono alcuni modi per prevenire l’ipotensione, tra cui:
In alcuni casi, può essere necessario assumere farmaci per curare l’ipotensione, che includono:
La risposta è sì: un’alimentazione sana ed equilibrata può aiutare a contrastare la bassa pressione arteriosa. Ecco per voi alcuni suggerimenti:
1) Come abbiamo anticipato, è ideale bere molta acqua: l’acqua aiuta a mantenere il volume del sangue, e, di conseguenza, la pressione arteriosa. Due o tre litri di acqua al giorno, oltre ai benefici per il nostro intero organismo in termini di idratazione ed apporto di sali, quindi, saranno un vero toccasana anche per la nostra pressione.
2) Mangiare regolarmente, specie alimenti ricchi di magnesio e potassio. Fare pasti regolari ci aiuta a mantenere i livelli di zucchero nel sangue stabili, il che può aiutare a prevenire l’ipotensione. Includere inoltre nella dieta alimenti ricchi di potassio e magnesio, è altrettanto di aiuto: il potassio ed il magnesio, infatti, aiutano a regolare la pressione arteriosa. Gli alimenti ricchi di potassio includono frutta, verdura e legumi mentre quelli ricchi di magnesio includono frutta secca, verdure a foglia verde e cereali integrali.
3) Evitare le bevande alcoliche. Ebbene sì, oltre ai molti danni causati dall’alcol, c’è anche il suo effetto di abbassamento della pressione arteriosa pertanto, se siamo ipotesi, meglio evitare!
4) Mangiare molta frutta e verdura. Frutta e verdura sono infatti ricche di nutrienti che possono aiutare a migliorare la pressione arteriosa.
5) Introdurre regolarmente il pesce nella propria dieta. Il pesce è una buona fonte di proteine e acidi grassi omega-3, che possono aiutare a ridurre l’infiammazione e migliorare la pressione arteriosa.
6) Mangiare lenticchie e fagioli: Le lenticchie ed i fagioli sono una buona fonte di proteine e fibre, che possono aiutare a mantenere i livelli di zucchero nel sangue stabili con conseguenze positive sulla pressione sanguigna.
7) Mangiare semi e cereali integrali. I semi sono una buona fonte di fibre, potassio e magnesio mentre i cereali integrali, oltre al potassio ed il magnesio, sono anche un’ottima fonte di fibre.
8) Via libera a ginseng, guaranà e liquirizia, che ci aiutano a regolare la pressione sanguigna (oltre ad essere anche molto buoni)!
Anche in questo caso la risposta è affermativa: lo sport può aiutare l’ipotensione. L’esercizio fisico regolare può infatti aiutare a migliorare la circolazione sanguigna e ad aumentare il volume del sangue, il che tende a mantenere la pressione arteriosa a livelli normali. Ma sono adatti tutti gli sport? Vediamone in particolare alcuni:
– Attività aerobiche: le attività aerobiche, come il camminare, il correre, il nuoto e il ciclismo, aiutano a migliorare la circolazione sanguigna.
– Attività di resistenza: le attività di resistenza, come il sollevamento pesi, aiutano a costruire la massa muscolare, che può aiutare a sostenere la pressione sanguigna.
– Yoga: lo yoga può aiutare a migliorare la circolazione sanguigna e la flessibilità.
Alcune accortezze però: se si soffre di ipotensione, è necessario associare all’attività fisica una corretta idratazione ed un adeguato reintegro dei sali persi con il sudore. Quando facciamo sport, quindi, se soffriamo di pressione bassa, facciamo attenzione ad alcune cose come:
– Iniziare lentamente ed aumentare gradualmente l’intensità e la durata dell’esercizio fisico.
– Bere molta acqua prima, durante e dopo l’esercizio fisico.
– Alzarsi lentamente da una posizione sdraiata o seduta.
– Se ci si sente storditi o deboli, fermarsi e riposarsi.
In generale è sempre opportuno, se si soffre di pressione bassa e si vuole fare attività sportiva, consultarsi con il proprio medico per ricevere suggerimenti ed indicazioni su misura per noi, dipendenti in particolare dalla causa della nostra ipotensione.
È nostra abitudine, in questo blog, sfatare alcuni luoghi comuni. Ebbene: il famoso bicchiere di acqua e zucchero in caso di svenimento è uno di questi!
Se aiutare una persona che sviene o che si sente svenire per un calo di pressione facendola sdraiare ed alzandole le gambe è sempre una buona idea, poiché questo aiuta il ritorno venoso al cervello, somministrare il famoso bicchiere di acqua e zucchero non sempre, invece, è una buona idea.
Lo zucchero, infatti, è un’ottima soluzione se siamo certi che lo svenimento dipenda da un calo di zuccheri e da ipoglicemia. Ma se il motivo dello svenimento è un calo di pressione, lo zucchero in realtà può persino peggiorare la situazione dando nausea. Occorre piuttosto, se sappiamo che lo svenimento dipenda da ipotensione e non da glicemia, somministrare acqua con disciolto del sale o del bicarbonato di sodio che aiuteranno immediatamente a rialzare la pressione.
Insomma, questi erano alcuni consigli per ricordarvi di fare prevenzione, sempre, e di prendervi cura di voi. Senza mettervi pressione, ma… state attenti alla vostra pressione!
SABATO:
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