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mangiarsi le unghie danneggia denti e gengive!

Quella brutta abitudine che non danneggia solo le nostre mani

Odontoiatria Buongiorno

 

Mangiarsi le unghie danneggia denti e gengive, ma perché molti di noi mettono le mani in bocca senza accorgersene?

 

Capita molto spesso trovarsi a mangiucchiare le proprie unghie e di accorgerci che lo stiamo facendo solo nel momento in cui sentiamo male. Ebbene, se non è un’azione sporadica ma ripetuta nel tempo, si tratta dì onicofagia.

 

Ma che cos’è l’onicofagia e perché va tenuta sotto controllo?


L’onicofagia è sostanzialmente un disturbo compulsivo che porta a mangiare le proprie unghie ma non solo: anche le pellicine e le cuticole. Le conseguenze sono nocive sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. L’atteggiamento dell’onicofago infatti è di tipo compulsivo e ripetitivo è spesso questa attività è del tutto inconsapevole: ci si accorge di mangiarsi le unghie solo nel momento in cui avvertiamo dolore o percepiamo uno sguardo di riprovazione nella persona che sta a davanti a noi notando.

Molte persone trovano in questa abitudine una consolazione o un modo per calmarsi soprattutto in momenti in cui lo stress oppure ansia o un disagio profondo prendono il sopravvento.
L’onicofagia infatti è considerata un vero e proprio “disturbo del controllo degli impulsi” ed è classificata a pieno titolo come un disturbo comportamentale: si presenta in particolar modo durante i delicati periodi dell’infanzia e dell’adolescenza potendo manifestarsi fino all’età adulta.
Nel 30% di bambini fra i sette e i dieci anni e nel 45% degli adolescenti, secondo recenti dati statistici, si riscontra proprio la tendenza a mangiarsi le unghie, spesso anche involontariamente, abitudine che tende a scomparire intorno ai 30 anni.

 

Quali sono i danni a cui esponiamo la nostra salute mangiandoci le unghie?


C’è da evidenziare che l’onicofagia generalmente non si limita ad una sola unghia ma si rivolge a tutte le dita delle mani.
Sebbene sembri un’abitudine innocua che, tutt’al più, può avere antipatiche ripercussioni sociali poiché il soggetto che si mangia le unghie trasmette anche agli altri un’idea di ansia ed insicurezza, in realtà l’onicofagia può avere delle ripercussioni fisiche sulla nostra salute e soprattutto sui nostri denti da non sottovalutare.
Quando si portano frequentemente le mani in bocca per mangiare le unghie o per staccare le pellicine, non solo si rovina indubbiamente l’estetica delle proprie mani, ma esponiamo il nostro cavo orale ad un forte rischio di infezioni e danneggiamo i nostri denti e le nostre gengive.
Rodolfo Gianserra, Vice presidente della Società italiana di parodontologia ed implantologia, sostiene che a rischiare siano soprattutto i bambini ed i ragazzi poiché durante l’età dello sviluppo l’onicofagia può interferire persino con la corretta formazione delle ossa facciali, comportare delle malocclusioni dentali, con ripercussioni non solo sulla deglutizione ma persino sulla postura, dando così origine a cefalee tensive e dolore alla mandibola.
Oltre a questo, le infezioni alle quali l’individuo si espone portando frequentemente le mani alla bocca possono essere batteriche, virali e fungine e possono portare persino alla parassitosi.
Si pensi, infatti, che gli ossiuri sono diffusissimi parassiti intestinali, spore si annidano facilmente proprio al di sotto delle nostre unghie: questo contatto continuo con il cavo orale può farci prendere gravi infezioni.

 

Quali sono i danni specifici sui nostri denti e sulle nostre gengive?


Per quanto riguarda i danni alla salute orale causati dall’onicofagia, c’è da evidenziare che soprattutto gli incisivi vengono gravemente danneggiati nel momento in cui mangiano le unghie. Chi mangia le unghie, così come chi rosicchia spesso i tappi in plastica delle penne o le matite, può esporsi a lesioni anatomiche di usura, e questo rappresenta, specie nell’età della crescita, un gravissimo danno dando origine a malocclusioni e ad un mancato corretto sviluppo delle ossa facciali, potendo successivamente rendere necessario il ricorso all’apparecchio ortodontico.


Esistono poi danni importanti anche a carico dello smalto dentale: mangiarsi le unghie danneggia lo smalto, la cui funzione è quella di proteggere i nostri denti da agenti esterni e traumi. Se lo smalto viene usurato, i nostri denti diventano più esposti alla carie.
Ma non solo i nostri denti vengono messi a rischio in caso di onicofagia: anche la salute delle nostre gengive lo è, poiché ci esponiamo ad una possibile retrazione gengivale, ad infiammazione delle gengive e a gengiviti.
La gengivite è un’infiammazione che coinvolge direttamente le gengive: come sintomo più evidente abbiamo il loro sanguinamento ma anche anche gonfiore, alitosi, ed una possibile modifica al colore delle gengive stesse.

 

E quali sono i danni più frequenti alle nostre mani in caso di onicofagia?

 

Ricordiamo, tuttavia, che la salute del nostro corpo è un sistema integrato tale per cui ogni area del nostro organismo influenza l’altra in termini positivi o negativi. Non è dunque da trascurare, al di là del fattore estetico, il danno a cui anche le nostre mani vengono esposte. Basti pensare all’onicomicosi, ad esempio, un’infezione da funghi che danneggia l’unghia nella forma e nel colore e che, se trascurata, può portare a danni che coinvolgono persino il letto ungueale, vale a dire la zona sottostante l’unghia.
Infine l’onicofagia ci espone a rischi come quello del giradito, un’infezione che generalmente guarisce in maniera spontanea ma che talvolta, nei casi più gravi, può rendere necessario persino un piccolo intervento chirurgico.

 

Quali soluzioni trovare per porre rimedio all’onicofagia?

 

Si può ricorrere in molti casi all’applicazione del classico smalto di sapore amarognolo che, pennellato sulle dita del bambino, lo scoraggia al ripetere l’azione del rosicchiamento. Sempre per i più piccoli, esistono anche guanti o pigiami con guanti integrati per impedire che l’azione del mangiarsi unghie e pellicine possa ripetersi anche durante il sonno.
Altra soluzione valida sia per adulti che per bambini è quella di favorire attività di tipo sia sportivo che ricreativo che, andando ad incidere sia sul fattore stress che sul fattore noia, possono rendere meno istintivo di portare le mani alla bocca.

 

Questo ultimo consiglio ci ricorda una volta di più quanto sia fondamentale prendersi cura non solo di un singolo “distretto” del nostro corpo, ma gestire al meglio il nostro stile di vita così da garantire che non ci siano danni che ci impediscano di affrontare ogni giorno al meglio ma, soprattutto, col sorriso.