Quando si parla di impianti dentali, spesso c’è poca chiarezza nonché molta paura, sia del dolore che della spesa.
Ma non sono questi gli unici dubbi: diciamoci la verità, alcune persone ancora oggi tendono a pensare che quella degli impianti sia una moda, che i nostri nonni hanno sempre fatto diversamente, e che sia solo un modo in più, studiato ad arte dalla medicina, per portarci a spendere soldi. Alcuni, infine, optano per il turismo dentale, associando la vacanza all’intervento chirurgico a discapito di tanti fattori e non dando dunque valore, se non economico, ad un intervento che, sebbene gestibilissimo da parte di un bravo chirurgo, è pur sempre un intervento di chirurgia con effetti permanenti.
Ecco quindi che, in questo mare magnum di informazioni, cercheremo in questo articolo, di farvi capire bene cosa siano gli impianti dentali e di rispondere alle principali paure di chi vorrebbe sottoporsi ad un intervento di implantologia dentale, oppure consigliarlo ad un proprio caro, ma ha ancora molti dubbi da chiarire.
Ecco quindi che vi diremo la verità, tutta la verità, sugli impianti dentali.
Parleremo in parole semplici: l’impianto dentale è sostanzialmente una tecnica odontoiatrica con la quale viene sostituito un dente naturale mancante con uno artificiale. L’impianto è così fatto: viene inserita nell’osso, al posto della radice mancante, una vite in titanio che si unisce, dopo circa un mese, al nostro osso (si parla infatti di implantologia osteointegrata), riuscendo poi a sostenere, come se fosse una vera radice, una capsula in ceramica che sembrerà, sia esteticamente che a livello funzionale, un vero dente.
Esiste addirittura la cosiddetta implantologia a carico immediato che consente al chirurgo di inserire l’impianto subito dopo l’estrazione di un dente.
E se un’altra paura di molte persone è quella di andare incontro a mesi in cui la bocca è in fase di “lavori in corso” e, pertanto, di dover affrontare un periodo esteticamente e socialmente difficile, possiamo tranquillizzarvi e dirvi che non è così perché nella stessa seduta è possibile inserire più impianti dentali ricostruendo persino un’intera arcata, con un risultato estetico estremamente naturale.
Ebbene, se gli impianti hanno negli anni riscosso in tutto il mondo così tanto successo a discapito delle protesi mobili, è perché offrono dei vantaggi che le protesi mobili non possono garantire. Innanzitutto gli impianti dentali vanno a sostituire i denti svolgendo esattamente il loro lavoro: sia nel momento in cui parleremo, che in quello in cui masticheremo e sorrideremo, sarà come farlo avendo in bocca i nostri denti. Purtroppo le protesi mobili, per definizione, non offrono né a livello estetico né a livello di funzionalità la stessa stabilità necessaria a sostituire un dente naturale sotto ogni punto di vista. Gli impianti dentali invece sì.
Inoltre, specie per chi avesse già dei ponti, è importante sapere che l’impianto dentale non influisce sugli altri denti naturali e che, oltre a questo, è utile semmai a prevenire l’atrofia a cui, irrimediabilmente, con la protesi mobile si va incontro.
A livello di durata, inoltre, il risultato è straordinario: se ci affidiamo a bravi professionisti che studino a fondo il nostro caso e che utilizzino materiali di primissima qualità, e noi come pazienti ci impegniamo a pulire costantemente l’impianto con una buona igiene orale e ad averne cura, l’impianto dentale garantisce una durata di molti anni, dandoci così una soluzione pressoché definitiva al problema dell’edentulia.
Indubbiamente, qualora la mascella o la mandibola siano ancora in fase di crescita, è sconsigliabile sottoporsi ad un intervento di impianto dentale: i denti naturali, infatti, con la crescita si muovono insieme al resto delle ossa mentre l’impianto dentale va ad ancorarsi all’osso e non si muove con i denti naturali. E’ quindi consigliabile sottoporsi all’intervento in età adulta, quando il chirurgo implantologo saprà valutare la reale opportunità ed esigenza di ricorrere all’impianto per ricostruire il nostro sorriso.
Se invece si tratta di timore di mettere l’impianto in età troppo avanzata, questo non deve assolutamente essere un problema: a meno che, infatti, non ci siano condizioni mediche, che l’implantologo saprà valutare, che sconsiglino l’intervento, sostituire con un impianto i denti mancanti può addirittura apportare dei benefici nella terza età come l’evitare di poter incorrere in problemi di occlusione e di masticazione oppure in altri problemi all’articolazione temporo-mandibolare.
L’obiettivo di un medico non è sicuramente quello di fare soffrire, anzi, è quello di limitare al massimo il disagio del paziente e, benché pensare all’operazione dell’impianto, immaginando tagli e viti, magari facendosi un’impressionante cultura di immagini scioccanti sul web, possa terrorizzare facendolo sembrare un intervento dolorosissimo, possiamo affermare addirittura che fra i tanti interventi chirurgici nel campo dell’odontoiatria, paradossalmente l’inserimento dell’impianto sia uno dei meno dolorosi.
Ricordiamo inoltre che l’inserzione dell’impianto nel tessuto osseo non è dolorosa perché l’osso non è innervato (a differenza del dente).
Gli interventi di implantologia nelle cliniche più accreditate utilizzano inoltre un sistema all’avanguardia che è quello della sedazione cosciente: oltre all’anestesia locale il paziente può beneficiare di una tecnica anestesiologica grazie alla quale, con farmaci sedativi analgesici e anestetici e al protossido d’azoto, non si avverte dolore e si abbassano al contempo i livello di ansia e di stress pur restando coscienti e vigili. Nella fase post operatoria vengono poi prescritti farmaci che, al bisogno, si possono prendere in caso di indolenzimento o dolori, ma molti pazienti che hanno messo impianti dentali riferiscono di non averne nemmeno dovuto fare uso.
Qualsiasi intervento di chirurgia orale si faccia, che sia una corona o un ponte o, in questo caso, un impianto, deve essere posizionato ed inserito da un ottimo professionista (ecco perché, se continuerai a leggere, capirai perché ti sconsigliamo di ricorrere al turismo dentale, dove non conosci, fra le tante cose, nemmeno chi ti opererà). Un bravo professionista è in grado di posizionare l’impianto in maniera tale che non solo parlerai come prima, ma probabilmente anche meglio poiché la lingua, battendo contro i nuovi denti, sarà in grado di produrre nuovamente i suoni in maniera corretta. Stessa cosa vale per la masticazione: mangiare e masticare torneranno ad essere movimenti e gesti naturali e disinvolti, specie se potrai raffrontarli con quanto ti accadeva se precedentemente avevi utilizzato protesi rimovibili che non godevano di ottima stabilità.
E’ qui che entra in gioco la professionalità del chirurgo implantologo e dello studio a cui ci affidiamo: se un impianto è ben posizionato, se i materiali utilizzati per costruire il dente artificiale sono di ottima qualità e se, una volta posizionato l’impianto ce ne prenderemo cura con le stesse attenzioni (magari anche di più) di quelle che avremmo riservato ai nostri denti naturali, l’effetto sarà naturale e nessuno potrà sapere che quelli non sono i nostri denti naturali.
Partiamo dal presupposto che, specie in ambito medico, le parole “economico” e “ottimo” non stanno insieme. Se si decide di mettere l’impianto ci si deve rivolgere a dei professionisti, ad una clinica seria, con tutte le misure igieniche e le figure professionali che ci seguiranno nell’iter dell’intervento ai massimi livelli possibili. Andiamo incontro ad un intervento chirurgico che avrà effetti permanenti sulla nostra estetica, sulla nostra salute, sulla nostra fonazione e capacità di masticazione. Quindi, indubbiamente, il costo no, non è fra i più economici e sì, se decidete di mettere l’impianto non è il caso di pensare al risparmio.
Si può semmai pensare alla sostenibilità della spesa: le principali cliniche che si occupano di implantologia offrono la possibilità di finanziare l’intero intervento, spesso a tasso zero, così da rendere la spesa sostenibile da parte della maggior parte dei pazienti che ne abbiano bisogno. Ricordiamo anche che in Italia, in quanto spese mediche, i costi degli impianti sono detraibili.
Tendenzialmente non ci sono particolari controindicazioni nel mettere l’impianto dentale. In particolar modo però, il Ministero della Salute nelle Linee Guida del 2017, indica due tipologie di pazienti per i quali l’impianto dentale non è adatto: i ragazzi in fase di crescita e tutte quelle persone per le quali le condizioni di salute siano talmente gravi ed urgenti da rendere assolutamente differibile il problema dell’intervento per mettere l’impianto dentale.
Per la prima tipologia di paziente, abbiamo già visto prima, alla verità numero tre, che non è indicato mettere gli impianti perché, fino a che siamo in fase di crescita, i denti naturali si muovono con le ossa, mentre gli impianti no, non lo fanno, essendo ancorati all’osso da una vite in titanio. E’ necessario, dunque, attendere l’età adulta e la fine dello sviluppo per poter procedere con l’impianto dentale.
La seconda casistica di pazienti indicata dal Ministero, invece, è quella che riguarda persone che sono affette da gravissime patologie che necessitano di cure urgenti e per le quali, pertanto, occorre rimandare al momento della guarigione l’inserimento dell’impianto dentale, se non altro per una questione di urgenza e priorità di cura. Ricordiamo anche che coloro che, per motivi oncologici, abbiano dovuto assumere bisfofonati endovena potrebbero avere metastasi ossee ed è pertanto sconsigliabile ricorrere all’impianto.
C’è però anche un’altra categoria di pazienti, come ad esempio quella affetta da diabete, per la quale l’inserimento dell’impianto non deve essere escluso a priori ma deve comunque essere valutato attentamente da più specialisti di riferimento per valutare l’opportunità dell’intervento.
Al di là di queste situazioni che, come si può evincere dalla descrizione, sono piuttosto specifiche, possiamo comunque affermare che l’impianto dentale è adatto alla maggior parte dei pazienti che necessitino di rimettere i denti.
Come? Non il 100%? No, Come tutte le procedure al mondo, specie quando si parla di organismo e quindi di un ambiente biologico, diffidate da chi vi dà come statistica di successo il 100%.
Stiamo parlando di una vite in titanio che si inserisce in un osso: i dati scientifici di oggi riferiscono di pazienti che da oltre trentacinque anni hanno lo stesso impianto osteointegrato, segno che l’implantologia, ad oggi, ha tassi di successo e di durata altissimi, ma è innegabile che fattori come il metabolismo osseo oppure il vizio del fumo o il sopraggiungere del diabete possano influenzare in negativo la riuscita e la durata dell’impianto dentale.
Resta il fatto che gli impianti dentali, in tutti i campi della medicina, restano fra le protesi di maggior successo.
Parlando delle cause all’origine dell’insuccesso dell’impianto dentale, poi, potremmo fare una distinzione fra le cause di breve periodo e quelle di lungo periodo. Nel caso, infatti, si incontrino problemi all’impianto e alla sua stabilità all’incirca dopo un mese dall’intervento, questo potrebbe significare che la fase di osteo-integrazione della vite nell’osso potrebbe non essere andata a buon fine per motivi come, ad esempio, il sopravvenire di una malattia infiammatoria dei tessuti molli, l’eccessiva assunzione di alcool o di tabacco/fumo nel periodo pre e post operatorio.
Parlando, invece, dei casi di problemi che insorgono più nel lungo periodo, questi potrebbero dipendere da complicanze dovute a malattie come il diabete, oppure alla scarsa o non corretta igiene orale, al bruxismo, al tabagismo o a radioterapia.
Questa è la verità più scomoda di tutte, potremmo dire scomodissima, senza dubbio, specie per chi, volendo mettere l’impianto, aveva già pianificato di metterlo ma di approfittare delle “luccicanti” offerte di viaggi con impianto compreso, o di uno di quei viaggi “come ha fatto mio cugino” verso i Paesi dell’Europa dell’Est per spendere meno ed unire l’utile dell’intervento chirurgico al dilettevole della vacanza.
Quando si parla di turismo dentale è bene ricordare che non stiamo parlando di un problema da poco: il turismo dentale è una scelta che fanno migliaia di Italiani ogni anno, spesso in cerca di tutto ciò che si possa acquistare low cost. Ricordiamoci però che quando si parla di impianti non si parla di un acquisto: si parla di un intervento chirurgico a cui sottoporsi e che avrà, peraltro, effetti permanenti sulla nostra bocca. Stiamo parlando, inoltre, di un intervento che prevede tutta una fase post operatoria che, essendo rientrati in Italia, dovrete affrontare da soli.
E se pensiamo solo al lato economico, siamo proprio sicuri che risparmiare oggi non diventi motivo di grandi spese domani? La domanda è piuttosto retorica perché sappiamo già che, in realtà, spesso accade proprio questo: molti chirurghi odontoiatri italiani affermano di lavorare su molti impianti messi all’estero a seguito di insorgere di problematiche. Questo comporta per il paziente un nuovo esborso di denaro. Non è certo che accada, ma accade con una certa frequenza, e in quel caso dove sta il risparmio economico?
Ma andiamo per gradi.
Nei Paesi dell’Est europeo come Slovenia, Romania, Croazia, Albania e molti altri, vengono proposti per un impianto dentale prezzi che, in molti casi, arrivano addirittura ad essere più bassi rispetto a quelli italiani anche del 70%.
Le cure odontoiatriche vengono inserite in un pacchetto che comprende trasporto, alloggi in hotel o appartamenti, convenzionati con gli studi odontoiatrici locali, prestazioni mediche, visite di controllo e persino panoramiche gratuite. A questo si aggiunge l’assistenza in lingua italiana e, come proposto da alcuni Tour operators specializzati in turismo dentale, anche la presenza di guide turistiche per visite culturali e naturalistiche.
I viaggi possono essere anche organizzati con dei voli ma, generalmente, prevedono l’utilizzo di pullman, che partono verso l’alba, che in 10/12 ore arrivano a destinazione: lo stesso tipo di viaggio, ricordiamolo, va affrontato dopo l’intervento chirurgico cosa che, specie per le persone più anziane, non è estremamente consigliabile.
Ma ammettiamo di superare anche questo scoglio: in caso di complicazioni postume o anche per un controllo, quale specialista ci seguirà? Certo non potremo tornare all’estero e pertanto ci dovremo comunque affidare ad uno specialista sul nostro territorio che, non solo non sarà lo stesso che ci ha operati, ma che ci presenterà comunque una fattura.
Infine vorremmo che prestaste attenzione alla qualità dei materiali che dovremo portare in bocca, nella migliore delle ipotesi, per molti anni: sappiamo quali materiali sono stati utilizzati, se sono certificati e dove sono stati prodotti? E in termini di protocolli igienici, siamo certi che la clinica in cui saremo operati rispetti le norme di igiene e sterilizzazione necessarie? Non diciamo che non sia così, ma diciamo solo che prima di prendere la decisione di andare all’estero a mettere un impianto dovremmo pretendere di avere queste informazioni.
Ricordiamo poi, che gli interventi chirurgici sono fatti di materiali, macchinari, sale operatorie, protocolli, ma anche e soprattutto di professionisti della salute: conosciamo i percorsi di studio dei professionisti, dal chirurgo, all’infermiere, all’anestesista, che si occuperanno del nostro intervento? Sappiamo se, nel Paese in cui andremo, il percorso per diventare medico dentista e poi chirurgo implantologo, prevedano i tantissimi anni di formazione universitaria, specializzazione, tirocinio, iscrizione all’albo e aggiornamento professionale che sono obbligatori in Italia?
Ai pazienti l’ardua sentenza.
Noi intanto vi abbiamo detto, sempre col sorriso, tutta la verità, nient’altro che la verità, sugli impianti dentali che meritavate di sapere.
SABATO:
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