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Già da bambini si può prevenire la parodontite

I fattori di rischio possono essere individuati anche nei più piccoli

Pedodonzia - Odontoiatria Buongiorno

La parodontite può esser prevenuta sin da piccoli e, già sotto i 14 anni di età, sono individuabili i fattori di rischio per le malattie gengivali fra i quali la carenza di igiene orale ma anche l’obesità.



La parodontite è un’infiammazione cronica delle gengive ed è anche chiamata piorrea o malattia parodontale: colpisce prevalentemente gli individui sopra i 30 anni e, contrariamente a quanto si possa immaginare, è una malattia molto diffusa.

Ne soffre il 15% della popolazione in forma grave mentre addirittura il 50% ne è affetto in altre forme. E’ una malattia che non va sottovalutata perché, oltre alle ripercussioni sulla salute della bocca, ne ha anche sulla salute in generale.

Per quanto riguarda la prevenzione nei ragazzi, oltre all’igiene orale e all’obesità come elementi da tenere sotto controllo, ci sono da considerare anche, tra i fattori di rischio, quelli di tipo sociale o economico, perché la minor cura del cavo orale è associata a minori possibilità economiche e conseguente limitato accesso alle cure.

Su un articolo di Ansa, si è espresso in merito il Dott. Leonardo Trombelli, direttore dell’Unità di Odontoiatria provinciale della Ausl di Ferrara e direttore del Centro di ricerca in malattie parodontali dell’Università di Ferrara che ha sostenuto: “Se sulla prevenzione e cura delle carie c’è già una buona sensibilizzazione nelle famiglie, non altrettanto si può dire rispetto ai problemi delle gengive. La parodontite è considerata una malattia dell’adulto e pochi sanno che può manifestarsi anche in età preadolescenziale, specie quando è collegata a diabete di tipo 1, alcune malattie rare o a particolari gruppi etnici

In merito all’importanza delle prevenzione nei bambini di casi di parodontite, a Ferrara è partito un progetto pilota presso il Polo Odontoiatrico della Casa della Salute che ha come oggetto la valutazione del rischio per carie e parodontite nei pazienti minori per intercettare bisogni sanitari inespressi.

Grazie a questo progetto, i bambini di età compresa fra i quattro ed i quattordici anni seguiti dai servizi di odontoiatria pubblica, saranno seguiti ed istruiti sulla prevenzione, sia in termini igienici che alimentari. 

Ovviamente l’azione comporterà la collaborazione delle famiglie ed il loro coinvolgimento attivo. Così facendo, nell’intercettare le problematiche del minore e nel formarlo ad un corretto stile di vita, la ricaduta si andrà ad ampliare su tutto il nucleo familiare.

Spesso infatti, ribadisce Trombelli nello stesso articolo di Ansa, le malattie “tendono a presentarsi in più componenti delle stesse famiglie, sia per predisposizione genetica, come la tendenza ad avere nel cavo orale determinati ceppi batterici, sia comportamentale, come la tendenza al sovrappeso o a una minore attenzione per l’igiene della bocca”.



Ma come si valuta in termini medici il rischio parodontite nei bambini?



L’Università di Ferrara ha messo a punto un algoritmo dal nome PerioRisk, che valuta il rischio per parodontite individuando la possibilità di sviluppo della malattia parodontale, che porta alla distruzione del sostegno osseo del dente. Grazie a questo progetto saranno raccolti dati che permetteranno di classificare e meglio individuare i gruppi di rischio da monitorare maggiormente e su cui concentrare l’intervento terapeutico, grazie alla collaborazione fra igienisti dentali, nutrizionisti e dietisti.

Questo a conferma che la parodontite è una malattia che fa parte di un “sistema” e di uno stile di vita complessivo da curare e salvaguardare e che non comporta solamente di prendersi cura della propria igiene orale.