L’estate per gli studenti appena usciti dalla maturità è un momento importante in cui iniziano veramente a compiere quelle scelte che non definiscono solo la professione che andranno a fare, ma anche la loro futura identità.
Diventare dentista è, fra i tanti percorsi universitari, sicuramente non il più semplice: chi sceglie di diventare medico dentista, sceglie di affrontare un percorso universitario, però, che condurrà ad intraprendere una delle professioni che maggiormente danno soddisfazione, occuparsi del sorriso delle persone.
Non trascurabile è il fatto che le professioni in ambito medico e sanitario costituiscano, stando a recentissime statistiche, un porto sicuro come sbocco professionale a conclusione degli studi universitari. Per maggiori informazioni clicca qui .
Ma una scelta professionale, si sa, non è solamente una questione di futuro lavorativo certo e possibilità di guadagno: scegliere un percorso di studi spesso è frutto della volontà di ascoltare la propria propensione personale, le proprie passioni facendone, perché no, anche un’attività lavorativa che ci consenta di avere un reddito sicuro. Si tratta, insomma, di trovare, quello che nella cultura giapponese si chiama IKIGAI, cioè l’avere uno scopo nella vita che unisca passione, missione, professione e vocazione. Abbiamo quindi ascoltato anche il parere del Dottor Valerio Buongiorno, Direttore Sanitario di Buongiorno Odontoiatrica a Montecatini Terme, per capire come da una passione nata in giovane età, sia stato possibile diventare Direttore sanitario di una sua struttura e perché sia spinto, ancora oggi, dal bisogno di ampliare i propri orizzonti a tutta la dimensione della salute a 360 gradi.
Step numero 1: la laurea. Ebbene sì, il dentista è un medico a tutti gli effetti.
Dobbiamo scindere infatti due percorsi, per fare chiarezza.
Il medico dentista o medico-odontoiatra deve frequentare il corso di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria. Il dentista si differenzia da un’altra preziosa figura, quella dell’odontotecnico, perché il dentista può CURARE i denti e “lavorare” sulla bocca dei pazienti, in quanto medico.
L’odontotecnico, invece, costruisce gli apparecchi dentali, sulla base delle impronte che avrà previamente preso il dentista, e per svolgere questa professione non occorre essere medico ma è sufficiente aver frequentato una scuola superiore specializzata come, ad esempio per la Toscana, questa presente a Firenze.
Per fare il medico dentista si deve frequentare la Facoltà di Odontoiatria e protesi dentaria e conseguire la Laurea. La durata del corso è di 6 anni, comprensivi di tirocinio da effettuare presso un ospedale pubblico. Per poter accedere alla Facoltà è necessario superare un test di ammissione, nazionale, che si tiene in un unico giorno.
Si può conseguire la Laurea in odontoiatria e protesi dentaria oppure si può scegliere, se già si possiede una laurea in Medicina e chirurgia, di prendere il diploma di specializzazione in campo odontoiatrico. Così facendo si può divenire abilitati ad esercitare la professione di odontoiatra, ma solo dopo lo Step 2, ovvero dopo aver superato l’esame di Stato specifico che conferisce, una volta superato, l’abilitazione specifica. L’esame di Stato è sia orale che pratico, basato sulla chirurgia odontostomatologica.
Il percorso non finisce però con l’ottenimento dell’abilitazione in seguito al superamento dell’esame di Stato. Occorre infatti lo Step 3: iscriversi all’ordine nazionale degli Odontoiatri e all’albo dei dentisti della provincia di residenza a cui si appartiene così da poter iniziare ad esercitare la professione.
Per maggiori informazioni, si può visitare il sito di Orienta Scuola.
L’Odontoiatria è una professione che ha subito molte trasformazioni nel corso degli anni: basti pensare che il medico dentista e, di conseguenza, il relativo percorso di studi, si sono diffusi intorno agli Anni 80 in Europa e, addirittura, in Spagna la prima Facoltà di Odontoiatria è nata nel 1986.
In Italia prima della metà degli Anni Ottanta non esisteva il corso di Odontoiatria: era sufficiente essere laureati in Medicina per poter diventare dentista.
Ad oggi, stando a quanto riportato dal Dental Tribune, pare che invece l’odontoiatria, come riferito negli USA anche da vari notiziari, sia nona nelle classifiche delle professioni più apprezzate negli Stati Uniti nel 2021.
Cosa piace di più a chi svolge la professione dell’essere dentista? Secondo questi dati sono il pole position soprattutto lo stipendio più che soddisfacente ed i bassi tassi di disoccupazione.
Il Dottor Valerio Buongiorno dice: “La parte più affascinante del percorso di studi in Odontoiatria e protesi dentaria è la preparazione psicologica che questo percorso ti dà. Non si limita solamente, in un corso universitario ben fatto e con bravi docenti, a trasmettere contenuti, ma insegna molto anche a gestire lo stress del prendersi cura della salute delle persone e a realizzare che diventando medico non si smetterà mai di studiare ed imparare. Una volta laureato, infatti, il percorso non è finito, anzi, si può dire che sia solo iniziato. Nel mio caso, mi sono talmente appassionato che ho subito iniziato a dedicarmi ad ulteriori studi come i master di implantologia e sedazione a Padova, dove mi sono poi occupato di ricerca e sviluppo. E ancora oggi mi aggiorno costantemente perché la bocca non è un organo a sé ma è strettamente correlato a tutto il nostro corpo e al suo benessere generale“.
Come abbiamo visto, il primo passo da intraprendere è quello di superare la prova di ammissione al corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Data, numero di posti disponibili, contenuti e modalità di svolgimento della prova vengono individuati e comunicati dal Ministero dell’Istruzione e del merito e sono disponibili nei bandi di ammissione disponibili sui portali degli atenei italiani.
Esiste poi, una volta svolta la prova, un’unica graduatoria nazionale con i risultati dell’esame di ammissione. Qualora alla prova si ottenga un punteggio non sufficiente, gli aspiranti studenti possono vedersi attribuire un OFA ossia un Obbligo Formativo Aggiuntivo nelle materie scienza, matematica e fisica.
Come per la maggior parte dei percorsi di studi universitari, i primi anni prevedono lo studio di materie più ampie su cui poi, negli anni conclusivi, concentrarsi maggiormente su discipline specifiche per quel corso di studi. Nei sei anni del corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria, i primi anni sono dedicati prevalentemente al corpo umano ed a studi sull’anatomia, la chimica, la biologia, le patologie.
Successivamente lo studio verte maggiormente su tematiche specifiche inerenti il funzionamento del cavo orale e le relative patologie, compreso lo studio dell’apparato stomatognatico.
Negli ultimi anni la pratica si affianca fortemente alla teoria, per consentire ai futuri dentisti di prendere dimestichezza con la manualità delle professione odontoiatrica. L’ultimo anno, il sesto, è quello in cui gli studenti svolgono la vera e propria parte clinica sui pazienti.
Una volta ottenuta la Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria è possibile, oltre agli aggiornamenti professionali continui, specializzarsi con ulteriori corsi di formazione in ambiti specifici come, ad esempio, la chirurgia orale, l’ortognatodonzia, l’odontoiatria pediatrica, e l’odontoiatria clinica generale.
Per maggiori informazioni potete cliccare su questo link per accedere al documento del MIUR in cui vengono spiegate nel dettaglio le varie specializzazioni e le relative materie di studio.
Come riportato da dentaljournal.it sulla base di “Le VNT, Dang MH, Kim JG, Yang YM, Lee DW. Dentist Job Satisfaction: a systematic review and meta-analysis”, c’è un alto grado di appagamento per chi ha scelto la professione di medico odontoiatra e, fra questi, il maggior tasso di soddisfazione viene riscontrato fra gli specialisti, che si dicono ancora più soddisfatti rispetto al dentista generico (il 65% dei dentisti specialisti si dichiara estremamente soddisfatto della propria scelta professionale).
Resta il fatto che il 76,6% degli odontoiatri si dichiara soddisfatto della propria carriera anche se, vale la pena sottolinearlo, il dato è così alto soprattutto nei Paesi col alto reddito individuale.
Ma a cosa è dovuta la soddisfazione dell’aver compiuto questa scelta? Molti riferiscono di provare ancora forti emozioni nel prendersi cura della salute delle persone, oltre ad apprezzare il guadagno economico e le proprie condizioni lavorative.
“Lavorare a contatto con le persone per risolver loro problemi di salute ed il fatto di non lavorare da solo, ma in equipe, per me è la maggiore fonte di stimoli e soddisfazioni e poi, indubbiamente, il lato umano è quello più appagante nella scelta di essere un medico dentista. La presa in carico del paziente ed il fatto di seguirlo nel suo percorso terapeutico è, per chi ha scelto di occuparsi della salute delle persone, l’appagamento maggiore” dice il Dottor Valerio Buongiorno.
Al Dottor Buongiorno abbiamo quindi chiesto se esistano anche aspetti negativi nello scegliere di diventare dentista. “Come in ogni attività professionale” dice “esistono le zone di luce e quelle d’ombra. Non esiste scelta o professione al mondo, in effetti che, oltre ai benefici, non comporti anche dei costi. I primi nemici nella professione del medico dentista sono indubbiamente l’ansia, lo stress ed il gestire la frequente paura che i pazienti provano. Questo dal punto di vista medico. Dal punto di vista strettamente professionale ed imprenditoriale, se così posso dire, la parte più difficile del mio lavoro è quella relativa alla burocrazia: la burocrazia italiana purtroppo è sempre più complessa, tanto da limitare, spesso, le risorse di una clinica odontoiatrica“.
Le sensazioni del Dottor Valerio Buongiorno sembrano essere confermate anche da ricerche più recenti.
Dentisti che si sono sottoposti alla compilazione di un questionario di gradimento sulla propria attività professionale, infatti, hanno evidenziato come fra gli aspetti negativi di questa scelta professionale rientrino il percorso formativo alquanto difficile, un impegno economico considerevole per sostenere l’attività se si lavora come privati, un elevato tasso di stress quotidiano e, per alcuni di loro, la sofferenza nel lavorare in ambienti che talvolta possono essere piccoli e non molto confortevoli.
E’ stata recentemente condotta, inoltre, una ricerca di revisione sul piano internazionale, che ha preso in considerazione studi condotti in Paesi come gli USA, il Canada, il Sud Corea e la Lituania, quindi Paesi ad alto reddito, unitamente a Paesi con reddito medio alto come la Cina ed in un Paese a basso- medio reddito pro capite, in questo caso l’Egitto. Ne è emerso che il livello di soddisfazione, sul piano internazionale, per la professione di medico odontoiatra è moderata e talvolta alta, e che continua ad oggi a permanere, fra i fattori positivi, la gratificazione nel rapporto interpersonale con i pazienti e la considerazione sociale legata allo status professionale.
Inoltre, fattore non da poco, sembra essere in cima alla lista di gradimento, il clima collaborativo che, spesso, si instaura fra colleghi negli studi dentistici.
Permangono, stando alla suddetta ricerca di revisione, i pochi fattori negativi di questa scelta professionale, rinvenibili in poco tempo a disposizione per se stessi, elevati livelli di stress, e la “pesantezza” percepita nel dover svolgere, nel caso di studi dentistici privati, una vera e propria attività manageriale per la conduzione dello studio che spesso occupa tempo prezioso alla vera e propria professione medica.
In definitiva, per scegliere di intraprendere il percorso di studi per diventare medico dentista, sembra di non poter fare altro che ascoltare il consiglio di Steve Jobs, di chi, in sostanza, con il proprio lavoro ha contribuito per la sua parte a rendere il mondo di oggi quello che è: “L’unico modo di fare un gran bel lavoro” diceva “è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi; come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti”.
In bocca al lupo ai futuri dentisti!
SABATO:
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