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Come lavare bene i denti

anche con lo spazzolino manuale

Igiene orale - Odontoiatrica Buongiorno

 

L’igiene orale è estremamente importante. A casa abbiamo a disposizione spazzolino, dentifricio, filo interdentale e colluttorio per prenderci cura quotidianamente della nostra bocca. La finalità non è solamente estetica, ma una vera e propria forma di salute per la nostra bocca e per il nostro organismo. Posto che è consigliabile, almeno ogni sei mesi, fare un’igiene professionale, la salute dei nostri denti parte dalla vita quotidiana e dalla prevenzione.

L’igiene orale a casa dovrebbe essere eseguita quotidianamente subito dopo i pasti e quindi almeno due volte al giorno.

 

 

Indubbiamente lo spazzolino è lo strumento principale necessario per la quotidiana pulizia dei denti. Ma come si usa correttamente? Come si puliscono bene i denti?

 

 

C’è qualche accorgimento per una corretta igiene orale “casalinga”.

 

 

Lo spazzolino elettrico, che si è così diffuso negli ultimi anni anche grazie ad un generale abbassamento dei prezzi, divenuti accessibili, per prodotti di fascia medio alta, è sicuramente garanzia di una migliore igiene orale in quanto il movimento oscillante/rotatorio garantisce uno spazzolamento più efficace di quello manuale

 

 

Lo spazzolino tradizionale: come sceglierlo

Nonostante la diffusione dello spazzolino elettrico, tuttavia, c’è chi preferisce utilizzare lo spazzolino tradizionale, quello con setole di nylon.

 

 

Quali caratteristiche deve avere un buono spazzolino da denti?

 

 

Innanzi tutto parliamo della durezza: è preferibile, a parte casi particolari per i quali ci potrà dare indicazioni il nostro dentista, preferire uno spazzolino medio. Spazzolini troppo rigidi, infatti, possono danneggiare lo smalto e le gengive non dando nessun valore aggiunto, se lo spazzolamento non è eseguito correttamente, alla rimozione della placca batterica che, per sua natura, ha comunque una consistenza molle e che, pertanto, non necessita di una particolare durezza delle setole.

 

 

Come conservare lo spazzolino dopo l’utilizzo?

 

 

Lo spazzolino, inoltre, garantisce buoni risultati se dopo ogni utilizzo lo sciacquiamo con acqua corrente andandolo a riporre all’aria aperta. Per questo motivo la classica “conservazione” dello spazzolino nel bicchiere vicino al lavandino, con la testina verso l’alto, è indubbiamente una scelta corretta permettendo alle setole di asciugarsi dopo l’utilizzo ed il risciacquo. E’ fondamentale, infatti, che sulle setole non venga applicato nessun tappo o protezione che possa, mantenendo a lungo l’umidità, aumentare la proliferazione batterica.

 

 

Ogni quanto cambiare lo spazzolino?

 

 

Sarebbe buona norma cambiare il proprio spazzolino da denti almeno ogni 12 settimane (circa tre mesi); le setole non devono infatti, per garantire l’efficacia dello spazzolamento, essere piegate o eccessivamente usurate. Esistono in commercio anche degli spazzolini che hanno indicatori cromatici in grado di segnalarne l’eccessiva usura.

 

 

Come si spazzolano bene i denti?

 

 

Innanzitutto lo spazzolamento dei denti dovrebbe partire dal concetto che i denti vanno lavati in ogni loro parte e non solo sulle superfici più esterne e visibili agli altri. Anche i premolari, i molari e le superfici interne devono essere sempre ben pulite.

Conviene poi iniziare sempre con lo spazzolino asciutto utilizzando il dentifricio ad azione antibatterica spremendolo fra le setole e non lasciandolo solo in superficie così che il prodotto possa essere rilasciato e distribuito gradualmente durante lo spazzolamento.

 

 


Ma come si fa a spazzolare bene? Cerchiamo di partire sempre dallo stesso punto della bocca per poi seguire una sequenza ordinata: alto a sinistra, al centro e in alto a destra. Poi dal basso a destra, al centro e in basso a sinistra. In questo modo eviteremo di dimenticare qualche parte della nostra bocca insistendo, magari, su alcuni punti e tralasciandone invece altri. E’ quindi importante essere metodici: ripetere come una buona abitudine sempre gli stessi passaggi ci permette di ottimizzare e velocizzare il lavaggio dei denti.

 

 

Riguardo alla pressione da esercitare, ricordiamo che si devono spazzolare i denti in maniera energica ma senza eccessi per evitare di danneggiare le gengive.

 

 

Ricordiamo, infine, che se intendiamo utilizzare anche il filo interdentale, è preferibile farlo prima dell’uso dello spazzolino, così che lo spazzolamento possa rimuovere definitivamente la placca fuoriuscita dagli spazi interdentali.

 

 

La durata: i denti andrebbero spazzolati, seguendo questi criteri, almeno per 2/3 minuti.

 

 

I denti si spazzolano tutti allo stesso modo?

 

 

Lo spazzolino, in generale, dovrebbe sempre andare dalla gengiva verso il dente con un’angolazione di 45° esercitando una pressione lieve. Al di là di alcuni accorgimenti generali, però, i denti si lavano in maniera diversa sulla base della loro posizione:

 

 

  • La superficie interna dei denti, anteriori e posteriori, dovrebbe essere pulita con un movimento rettilineo dall’interno verso l’esterno della bocca, ricordandosi la direzione dalla gengiva al dente.

  • La superficie masticatoria, invece, può essere pulita in avanti e indietro appoggiando le setole sulla superficie.

  • La superficie della lingua: con spazzolini molto morbidi o con appositi pulisciligua (alcuni spazzolini ne sono dotati) è possibile pulire anche la nostra lungua con movimenti circolari. La pulizia della lingua permette non solo di allontanare del tutto i batteri, ma anche di avere un alito molto più fresco. 

Infine: come si capisce se si lavano bene i denti?

 

Alcune persone controllano la propria igiene orale grazie all’uso di compresse che rivelano la presenza della placca dopo aver lavato i denti. Queste pastiglie si sciolgono in bocca distribuendo il colore sui denti: sciacquando la bocca con acqua corrente, il colore andrà via dai denti puliti e resterà solo nei punti in cui la placca è rimasta attaccata ai nostri denti. Generalmente ognuno di noi, utilizzando queste compresse, potrebbe verificare che solitamente la placca tende a rimanere sempre negli stessi punti che sono quelli in cui probabilmente la nostra manualità è più ridotta.

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